Una mattina di fine ottobre, non molto prima che sul terreno screpolato e salmastro a ovest dello stabilimento cominciassero a cadere le prime gocce delle interminabili e inesorabili piogge autunnali (il fetido mare di fango che si sarebbe creato avrebbe poi reso impraticabili i sentieri campestri e quindi irraggiungibile la città fino all’arrivo delle prime gelate), Futaki venne svegliato dai rintocchi di una campana
László Krasznahorkai

La casa sotto terra
C’erano una volta Palinski, Futaki, il vecchio Freddy, la signora Kramer, Kasia la ragazza del bar e Fedor. La casa era troppo piccola per tutti loro, Kasia era insofferente e odiava la signora Kramer, troppo autoritaria, troppo bella e viziosa. Fedor doveva uscire a pisciare almeno tre volte al giorno e di questo se ne…
L’arrivo della fine
Magari qualcuno di voi potrebbe trovarsi a disagio per via di quello scrivo, ma non è questo il punto, ormai se ne sono sentite di cotte e di crude in merito a qualunque cosa, tanto vale continuare a rimescolare le solite storie e chi si è visto si è visto, non so se mi spiego,…
Finalmente
Finalmente è finito il festival della (non) canzone italiana. Cominciavo ad averne le palle piene delle persone che mi fermavano per strada a chiedermi cosa ne pensavo del bacio tra fedez e chemical o delle tettine finte di ferragnez eccetera. Qualcuno mi ha addirittura fermato mentre salivo sull’autobus, con tanto di valigetta piena di cazzi…